
Se avete in programma di andare in Ruanda o se volete ritornarci, un’idea interessante e sicuramente stimolante, potrebbe essere quella di ripercorrere il cammino che ha concluso pochi giorni fa – 25 luglio – Hyppolite Ntigurirwa.
Hyppolite è un ragazzo di 31 anni, sopravvissuto al genocidio in Ruanda del 1994 che lo ha cambiato radicalmente. In quei terribili cento giorni, ha perso la sua famiglia e i suoi amici ed è stato venduto come schiavo a soli 7 anni ma oggi è in piedi sulle sue gambe, indipendente, autonomo, visionario e più forte che mai.
Da allora ha deciso di dedicare la sua vita a difesa della pace con l’associazione “Hyppolite for Peace Foundation” con lo scopo di promuovere una cultura della resilienza e del coraggio attraverso l’educazione, l’arte e le relazioni interpersonali.
È inoltre diventato ambasciatore sia di One Young World (OYW) sia dell’indice di pace globale dell’Istituto per l’Economia e la Pace (IEP).
Le sue parole sembrano sempre dei ricami intessuti da speranza, umiltà, amorevolezza e resilienza. Costretto a diventare “adulto” a soli sette anni, afferma che ha imparato a vivere come nel nascondiglio di un animale selvatico: “sempre all’erta, con la consapevolezza di poter essere ucciso in qualsiasi momento e con il desiderio di avere un carnefice meno aggressivo di quelli che aveva visto nel 1994”.
Per affrontare una volta per tutte il suo passato e dare un segnale nel presente e nel futuro, ha deciso di ripercorrere tutti i luoghi in cui è avvenuto 25 anni fa il genocidio contro i Tutsi.

Ai microfoni della BBC – Hyppolite – ha spiegato che la sua iniziativa è un invito a rovesciare gli stereotipi di un Paese immaginato sempre come fonte di tristezza e povertà e dimostrare, invece, quanto sia importante ripercorrere le orme del passato per scardinare i preconcetti e proiettarsi verso un reale cambiamento.
Sarebbe auspicabile che la “BeThePeaceWalk” possa diventare uno dei motivi per i quali la gente decide di andare in Ruanda pur stando attenti a non trasformarlo in un percorso turistico becero e superficiale.
#bethepeacewalk (1) #bethepeacewalk (2) #bethepeacewalk (3)
Come il famigerato Cammino di Santiago in Europa, il percorso di 100 giorni attraverso i luoghi toccati dal genocidio, potrebbe essere chiamato “Il cammino di Hyppolite”. Quel ragazzo sorridente che in ogni occasione parla di resilienza e cioè di quella capacità necessaria per affrontare gli ostacoli della vita facendo sì che le cadute non siano la fine di un percorso ma lo stimolo per rialzarsi e correre più motivati di prima. E se lo dice lui, possiamo crederci. No?

Hyppolite ha sottolineato che chiunque può far parte e contribuire alla #BeThePeaceWalk. Non è necessario, infatti, ripercorrere tutto il cammino di 100 giorni ma si può dare il proprio contributo anche attraverso una poesia, una fotografia, una testimonianza di vita.
Se, dunque, volete imparare a vivere più serenamente e con consapevolezza la quotidianità, se vi va di “essere la pace” e non di predicarla solamente, se avete in mente di provare un’esperienza al di fuori degli schemi, non vi resta che seguire le orme di Hyppolite e abbandonarvi in quei sentieri pieni di storia, dolore e rinascita.

Sei stato in Ruanda? Faccelo sapere nei commenti oppure scrivici per raccontare la tua esperienza!
Fonti:
- https://www.bbc.co.uk/programmes/p07hwhnj?ocid=socialflow_facebook
- https://www.bbc.co.uk/sounds/play/p07hwhnj
- https://bethepeace.net/
- https://www.newtimes.co.rw/news/genocide-survivor-set-walk-around-rwanda-100-days-honour-victims#.XLGt0gDU6Zg.whatsapp
Se quello che hai letto ti piace, condividilo con gli amici e/o commentalo con i tuoi suggerimenti. In questo modo, darai un prezioso contributo per il sostentamento della community AltreAfriche.
Vuoi condividere qualche curiosità legata al continente africano?
Parliamone!
Puoi scrivere una e-mail a: altreafriche@gmail.com
Grazie di cuore!