
Anisa Ibrahim fugge dalla guerra civile in Somalia all’età di 5 anni. Dopo un intero anno trascorso nel campo profughi in Kenya, lei e la sua famiglia vengono trasferiti negli Stati Uniti, a Seattle.
Giunta a destinazione, Anisa riceve le prime cure presso la clinica pediatrica “Harborview”. Il tempo trascorso lì dentro, a stretto contatto con medici, infermieri e altri rifugiati, è un ricordo positivo e ancora ben saldo nella memoria di Anisa. Lei stessa dice: “nonostante venissero curati ogni giorno tanti pazienti con background diversissimi, si aveva sempre la sensazione di essere speciali, di ricevere ognuno un trattamento speciale, ho vissuto un’eccezionale esperienza umana”.
Ed è proprio lì, attraverso questa delicata esperienza, che la piccola Anisa comincia a sognare di diventare medico. In particolare una pediatra.
Oggi, Anisa, di anni ne ha 32 anni e oltre ad aver realizzato il sogno di diventare pediatra, ha assunto la direzione sanitaria di quella stessa clinica che si è presa cura di lei con straordinario amore e professionalità più di 20 anni fa.

La clinica, tuttora, è specializzata nell’accoglienza di rifugiati e di immigrati e, in tal senso, il passato della dottoressa Ibrahim è fondamentale: poter condividere con i pazienti esperienze molto simili alla sua, le permette di capire situazioni e sentimenti difficili da spiegare a parole, di abbattere le barriere e di sviluppare forte empatia.
“ (…) ci sono milioni di rifugiati che non hanno le stesse opportunità che sono state date a me, e se invece le avessero, farebbero sicuramente cose incredibili” Anisa Ibrahim.
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